Estratto da: Conferenza Episcopale Italiana, La formazione dei presbiteri nella Chiesa italiana. Orientamenti e norme per i seminari (terza edizione), Roma, novembre 2006
4. MUSICA SACRA
Obiettivi
La musica sacra - in particolare il canto sacro - è intimamente unita alla liturgia. Pertanto la conoscenza, la formazione e la pratica della musica per la liturgia devono abituare gli alunni a cogliere la stretta unità tra rito e azione liturgica, ed educarli ad ammettere nel culto divino le forme musicali della vera arte, avendo la musica sacra il solo fine della gloria di Dio e della santificazione dei fedeli. Tale formazione contribuirà alla pertinenza delle celebrazioni liturgiche nei seminari e alla preparazione di pastori capaci di celebrare con proprietà ed afflato spirituale i misteri divini, favorendo la bellezza dei riti, la loro solennità e la comunione ecclesiale che lo stesso canto del rito favorisce.
Contenuti
Il corso dovrà prevedere lo studio accurato dei principi basilari della musica liturgica secondo la costituzione conciliare Sacrosanctum Concilium e l’istruzione Musicam sacram, analizzandone i fondamenti teologici, antropologici, estetici e pastorali. Sarà inoltre necessario conoscere la disciplina e le norme fondamentali per il canto sacro e alcune indicazioni di base sull’animazione e sulla partecipazione dei fedeli. Di grande utilità potrà essere un breve panorama della storia del canto sacro.
Si insista sulla conoscenza della natura e della funzione del canto dell’ordinario della Messa (parti del presbitero, dei vari ministri, della schola cantorum e dell’assemblea), cui gli alunni dovranno abituarsi già nelle celebrazioni liturgiche in seminario. Si dia il giusto risalto al canto del proprio della Messa (parti variabili) e all’arte del salmodiare. Si affronti il tema del canto della Liturgia delle ore (innodia, salmodia e canti responsoriali).
I seminaristi siano educati alle varie espressioni di canto liturgico (gregoriano, polifonico, popolare e “giovanile”), imparando a esercitare il discernimento sulle priorità, sulle qualità liturgiche, artistico-musicali e testuali dei brani, e a distinguere le diverse opportunità pastorali di uso degli stessi, abituandosi a differenziare il canto per la liturgia da quello per altre attività pastorali. Si offrano alcune nozioni sugli strumenti musicali per la liturgia.
Didattica
– Conoscenza e uso del repertorio gregoriano fondamentale, che la Chiesa riconosce come proprio della liturgia romana.
– Conoscenza ed uso del repertorio nazionale di canti per la liturgia della Conferenza Episcopale Italiana.
– Esercitazioni sull’ordinario della Messa e sul canto del celebrante.
– Apprendimento di alcune nozioni base di teoria e solfeggio musicale e sull’uso della voce, e per il suono – anche solo sommario – di uno strumento musicale, preferibilmente l’organo a canne.
– Esercitazioni seminariali su alcuni aspetti particolari della musica sacra.
– Preparazione accurata, in forma di laboratorio, del canto liturgico per le celebrazioni.
– Esercitazioni sul canto della Liturgia delle ore, soprattutto degli inni e della salmodia.