AMILCARE PONCHIELLI
organista in S. Imerio a Cremona (1855-1860)
Pezzi per organo
a cura di Marco Ruggeri
Editrice Turris
Cremona 1999

Sinfonia metà per organo e metà per pianoforte
Andante
Andante grave
Allegro-Allegretto
Fuga in sol
Facile Marcia
Andante mosso
Allegro
Andante-Allegretto
Versetto in fa
Ripieno
L'annunzio ai pastori. Pastorale caratteristica, per Sinfonia
Assai moderato
Moderato
Allegretto campestre
Larghetto-Allegretto



Nel marzo del 1855 Amilcare PONCHIELLI (Paderno Fasolaro, 31 agosto 1834 - Milano, 16 gennaio 1886), appena uscito diplomato dal Regio Conservatorio di Milano, ricevette a Cremona (forse anche per l'appoggio di Ruggero Manna - maestro di cappella del Duomo, che già l'anno precedente aveva scelto il giovane Ponchielli come suo sostituto alla direzione dei complessi vocali e strumentali del teatro cittadino - nonché del suo compaesano don Cesare Paloschi, organista del Duomo di Cremona dal 1824 al 1849) la nomina a organista titolare della chiesa parrocchiale di S. Imerio, incarico che mantenne fino al 1860 a fronte dello stipendio di 100 lire austriache l'anno. Qui il promettente musicista aveva a disposizione l'organo edificato poco tempo prima da Angelo Bossi di Bergamo: benché di modeste dimensioni, fu costruito secondo i canoni estetici dell'epoca, secondo cui gli organi dovevano poter imitare il suono degli strumenti musicali dell'orchestra e della banda (quali flauto traverso, tromba, ottavino, fagotto, viola, violoncello, tanto per citare quelli presenti nell'organo di S. Imerio). È dunque proprio a questo quinquennio che si possono far risalire buona parte delle composizioni presenti nel volume che ne contiene l'edizione critica curata nel 1999 da Marco Ruggeri per i tipi della cremonese editrice Turris.
Si potrà notare lo stile schiettamente operistico di queste pagine, quasi esercizi di composizione di scene d'opera in miniatura: all'epoca la musica operistica più acclamata veniva trascritta e adattata agli organi al fine di venir suonata - senza troppo scandalo - durante il culto divino, e pure il repertorio originale per organo respirava a pieni polmoni presso lo stile musicale allora imperante.
Tra tutti i pezzi - realizzati con mano sicura e originale, oltre che con quasi calcolata varietà di forme - spicca sicuramente, per ampiezza ed articolazione, la Sinfonia metà per organo e metà per pianoforte, curioso titolo che non fa altro che spiegare la comune prassi dell'epoca di realizzare partiture per organo senza parte di pedale talmente elaborata da impedirne l'efficace esecuzione anche tra le mura domestiche. [Testo di Paolo Bottini tratto dal sito organieorganisti.it]

Per ricevere in formato "pdf" la partitura di alcuni dei sopra citati pezzi, scrivere una richiesta tramite il modulo-contatti del sito www.organieorganisti.it.





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