Una proposta di don Marino Tozzi, in La musica sacra e l’otto per mille, Bollettino Ceciliano, 1999/4, pp. 111-112:


Un contributo-incentivo della CEI dai fondi dell’8 per mille alle chiese cattedrali (o altre chiese scelte dal vescovo) prive di maestro di cappella (e/o organista) regolarmente stipendiato se decidono di assumerlo con queste condizioni:


- un regolare concorso per titoli o esami che comprovi l’effettiva preparazione musicale e liturgica;


- impegno di chi viene assunto a costituire una Schola cantorum e ad assicurare il servizio secondo un clendario annuale prestabilito;


- un compenso ipotetico di un milione di vecchie lire [§] al mese, quale stipendio-base: da completare da parte dell’ente ecclesiastico interessato attraverso integrazioni, emolumenti per celebrazioni, alloggio gratuito. [...]


Nell’attuale panorama di squallore e nel clima di disarmo in cui versa la musica nella scuola, nelle istituzioni, nei mezzi di comunicazione, di fronte al "grido di dolore" che sale da tanti giovani specialmente organisti che hanno compiuto studi seri e che vorrebbero impegnarsi con passione, professionalità e senso di fede, sarebbe questo un forte segnale da parte della Chiesa italiana di impegno nel settore della musica sacra [...] e un’indicazione precisa che il "progetto culturale" della Chiesa italiana sta scendendo dai principi ai fatti concreti.


[§] mutatis mutandis: euro 700,00 (Ndr).


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