L'ORGANO a CANNE suona
grazie all'elettronica
Una nuova edificazione "combinata" della casa organaria Pinchi apre
un nuovo dibattito:
"pro" e "contro" gli organi a canne a trasmissione elettrica (o elettronica)
La questione è sorta a partire da una segnalazione inviataci dall'Avv. Lorenzo Marzona presidente della "Associazione per la Musica Sacra Vincenzo Colombo" di Pordenone.
Qui sotto desideriamo porre alla cortese attenzione dei cortesi lettori lo scambio epistolare svoltosi tra la suddetta associazione e la casa organaria Pinchi di Foligno, a partire da una introduzione "al lettore" scritta dalla "Vincenzo Colombo".
Pordenone,
lì 4 febbraio 2003
Cari
amici, gentili appassionati,
sin dalla sua costituzione,
la nostra Associazione ha promosso il restauro di numerosi strumenti storici
e la costruzione di diversi nuovi organi nel territorio della diocesi di Concordia-Pordenone,
tantochè possiamo ben affermare con orgoglio che il patrimonio organario
del Friuli occidentale è oggi tra i più diversificati ed interessanti,
coprendo un periodo storico che, dal cinquecentesco organo di Valvasone, giunge
sino alle edificazioni attuali.
Nella progettazione degli organi nuovi abbiamo cercato di proporre tipologie
differenziate, a partire dagli strumenti rigorosamente ispirati a modelli storici
(italiani, tedeschi e francesi), sino ad organi più propositivi ed innovativi,
talvolta persino sperimentali, ma sempre nel rispetto degli elementi base oggi
considerati imprescindibili per poter parlare di un organo di qualità
e cioè : trasmissione meccanica (preferibilmente sospesa e diretta),
materiali di prima scelta (con esclusione di zinco, compensati, truciolati,
etc.), costruzione artigianale, progettazione artisticamente indirizzata.
Purtroppo vi sono ancora alcuni sacerdoti tenacemente legati alle abitudini
generalizzate negli anni passati e secondo le quali l'organo (considerato quale
oggetto di consumo, alla stregua di un impianto microfonico o di un nuovo aspirapolvere
e non come uno strumento musicale, vera opera d'arte) va acquistato "a
scatola chiusa", senza porsi tante domande e soprattutto guardandosi bene
dall'interpellare qualsiasi persona competente, men che meno un organista.
Pertanto anche da noi malauguratamente qualcuno richiede quell'ibrido (che oggi
sembra essere all'ultima moda in Italia) costituito da un elettrofono che comanda
anche alcune file di canne, come ad esempio si sta verificando per la chiesa
dei SS. Ilario e Taziano, in località Torre Bassa di Pordenone.
La cosa che maggiormente rattrista e preoccupa è rappresentata dal fatto
che anche costruttori importanti si sono lasciati affascinare da tale ibrido
ed accettano acriticamente di realizzarne esemplari senza tener conto non solo
dell'assoluta mancanza di qualsivoglia valore artistico e musicale del prodotto,
ma nemmeno delle norme ecclesiastiche che, a partire dal Sacrosanctum Concilium
sino all'esemplare nota della CEI del 1997, stabiliscono che lo strumento della
Chiesa sia solo l'organo a canne !
Anche noi organisti dobbiamo però fare una costruttiva autocritica pensando
a quanto tempo viene speso in autocommiserazioni ed in piccole e sterili polemicucce
e quanto poco invece viene fatto per affrontare insieme i veri ed urgenti
problemi che attanagliano il mondo organistico italiano.
Allego comunque per doverosa conoscenza le lettere da me inviate, in nome dell'Associazione,
alla ditta costruttrice ed al parroco (pro-tempore !), entrambe rimaste a tutt'oggi
senza il benchè minimo riscontro (sic!).
Desideriamo infatti far sapere che l'Associazione "Vincenzo Colombo"
non è in alcun modo coinvolta nel progetto, verso il quale esprime la
propria totale disapprovazione e che la stessa sta compiendo quanto possibile
per modificare una scelta che riteniamo profondamente sbagliata da un punto
di vista artistico, musicale, liturgico ed economico.
Allego altresì l'estratto di un articolo apparso in merito sull'organo
ufficiale della Conferenza Episcopale Austriaca, pregando chi fosse in possesso
di altri documenti similari di inviarmeli.
Resto in attesa dei Vostri pareri e suggerimenti e colgo l'occasione per porgere
a tutti, anche a nome degli altri associati, un cordiale saluto ed i migliori
organistici auguri !
Lorenzo Marzona
Il Presidente della
Associazione per la Musica Sacra VINCENZO COLOMBO
via Beata Domicilla 2 - 33170 Pordenone
www.vincenzocolombo.org
cell. 338.5481953
uff. 0427.2213
Associazione per la Musica Sacra
VINCENZO COLOMBO
Pordenone, lì 24 gennaio 2003
Spett. Ditta Organaria PINCHI
via posta elettronica
Spettabile Ditta,
faccio seguito alla telefonata intercorsa.
Vi invio un breve pro-memoria di presentazione della nostra Associazione (per
alcune altre notizie è possibile visitare il nostro sito).
Per quanto riguarda lelettrofono con alcuni registri a canne che la Vs.
Ditta intenderebbe collocare nella chiesa dei SS. Ilario e Taziano in località
Torre Bassa di Pordenone, non posso che confermare tutta la sorpresa e la disapprovazione
già comunicateVi.
Non condivido inoltre il tono pessimistico della telefonata.
E vero che in Italia gli organisti sono spesso divisi da rivalità
personali o disperdono tempo ed energie in vane polemiche stilistiche a fronte
di rilevanti e tuttora irrisolti problemi comuni, ma ritengo che si debba guardare
anche al bicchiere mezzo pieno in quanto sono indubitabili i progressi
compiuti in questi anni dallintero nostro ambiente.
Probabilmente si è trattata di una crescita troppo tumultuosa, che deve
ancora trovare un suo punto di equilibrio (o, come si suole dire, che devessere
metabolizzata), ma la situazione è senzaltro migliorata
rispetto a ventanni fa e sta tuttora migliorando.
Perché tali progressi proseguano e si stabilizzino, risulta però
necessario che tutti facciano la loro parte, organisti e organari.
E, come potete constatare, la Vincenzo Colombo non si tira certo
indietro !
Comprendo che alla fine dellanno unimpresa deve poter chiudere con
un bilancio attivo, però sacrificare la qualità del prodotto è
una scelta perdente, anche da un punto di vista strettamente commerciale, come
significativi esempi nazionali stanno in questi tempi dimostrando.
Risulta pertanto incomprensibile il progetto pordenonese che resta, sotto ogni
punto di vista (artistico, musicale, liturgico ed economico), inaccettabile,
anche se riferito ad un strumento di piccole dimensioni, destinato ad una chiesa
periferica e rispondente ad una precisa richiesta del Parroco pro - tempore.
Ritengo che, volendo, vi sarebbe ancora tutto il tempo per poter ripensare tale
progetto e confido pertanto che la Vs. Ditta, intervenendo nei modi opportuni
con il Parroco stesso, riesca ad indirizzare questultimo verso la costruzione
di un vero organo di qualità.
Restando a disposizione per ogni eventuale necessità, porgo distinti
saluti.
avv. Lorenzo Marzona
Il Presidente della Associazione per la Musica Sacra VINCENZO
COLOMBO
Ispett. on. Sovr. del Friuli Venezia Giulia
Di seguito la lettera inviata preventivamente dalla "Vincenzo Colombo" alla Parrocchia in questione
Associazione per la Musica Sacra
VINCENZO COLOMBO
Spilimbergo, lì 7 gennaio 2003
Reverendo Signor Parroco
Parrocchia dei SS. Ilario e Taziano
c/o Canonica
Torre Bassa di Pordenone
Reverendo Signor Parroco,
Sono il Presidente dellAssociazione per la Musica Sacra
Vincenzo Colombo che da alcuni sta svolgendo unintensa attività
per la valorizzazione del patrimonio organario della nostra Diocesi e più
in generale per lo sviluppo della Musica Sacra.
Ho inoltre lincarico di Ispettore Onorario del Ministero dei B.B.A.A.A.
per gli organi darte del Friuli Venezia Giulia.
Il nostro associato Andrea Tomasi, mio carissimo amico, mi ha riferito del nuovo
strumento che si vorrebbe collocare nella Chiesa dei SS. Ilario e Taziano.
Mi permetto di esprimerLe la sorpresa e lo sconcerto che è facilissimo
prevedere tale realizzazione susciterà nel mondo organistico e musicale
diocesano.
I motivi sono molteplici.
1) Innanzitutto la presenza in chiesa di un organo storico acquistato a suo
tempo e che, ad un costo assai inferiore a quello richiesto per il nuovo strumento,
potrebbe essere perfettamente restaurato ed adeguato in tutti quegli aspetti
di minor funzionalità oggi presenti.
2) Il prezzo richiesto per la nuova opera appare elevatissimo. Basti dire che
lorgano di Rauscedo (al di là delle scelte stilistiche che possono
trovare maggior o minor favore, secondo il gusto personale di ciascuno), con
23 registri reali, 3 registri di 16 piedi tra cui il Trombone con canna maggiore
di 5 metri, imponente cassone in legno massiccio con decorazioni in smalto ed
ottone e 1495 canne è costato lire 220.000.000 !
3) Il nuovo strumento non pare possedere alcun particolare valore artistico-musicale.
Cosa non del tutto secondaria in quello che resta pur sempre, appunto, uno strumento
musicale !
Ma laspetto più sconcertante della vicenda è che il nuovo
strumento, così come progettato, non rispetta la normativa ecclesiastica
in vigore.
In via generale, già i Padri Conciliari, dopo lunghe ed approfondite
discussioni, hanno stabilito che lo strumento della Chiesa Cattolica sia e debba
essere lorgano a canne con evidente e significativa esclusione
dei surrogati elettronici.
Inoltre la Conferenza Episcopale Italiana ha diffuso nel 1997 unistruzione
tuttora vigente e vincolante che stabilisce, nella costruzione dei nuovi organi
liturgici, ladozione della trasmissione meccanica (salvo casi del
tutto eccezionali, legati a particolari esigenze architettoniche), uniformandosi
così a quanto già analogamente deciso da tempo dalle altre Conferenze
Episcopali europee.
La non conoscenza di tali disposizioni non ne inficia il valore e limperatività.
Voglia perdonare lardire di questa missiva, scritta quale appassionato,
ma del tutto disinteressato tentativo di evitare una scelta che ritengo dovrebbe
essere profondamente rimeditata sia da un punto di vista estetico che, soprattutto,
liturgico.
Rimanendo a Sua completa disposizione, porgo distinti saluti ed auguri di buon
anno.
avv. Lorenzo Marzona
Il Presidente
Qui sotto la replica della Casa organaria Pinchi in data 15 febbraio 2003
Gentile Sig. Marzona,
apprendiamo con rammarico che la vostra Associazione si è sentita in
dovere di spedire una e-mail (e anche delle lettere ordinarie) dai toni alquanto
allarmati a tutta una serie di indirizzi di organisti , organologi e chissà
quant'altri.
Non possiamo che prendere atto del fatto che trattasi di unoperazione
di sciacallaggio gratuito, o se preferisce di un colpo basso che si commenta
da solo, giacchè ci era sembrato chiaro, a seguito della sua cortese
telefonata di un mese fà circa, che una volta a Pordenone avremmo avuto
il piacere di parlare con lei e gli amici dell'Associazione per esprimere le
rispettive opinioni sulle questioni che affliggono l'ambiente organario Italiano
e, soprattutto, presentarle il nuovo organo della Chiesa dei SS. Ilario e Taziano,
perchè potesse essere persona informata dei fatti.
Purtroppo lei ha preferito continuare nella sua cieca crociata, senza sapere
neanche di cosa stesse parlando (i saggi latini sono sempre a suggerire: rem
tenes, verba sequuntur), senza nessuno scrupolo morale ed etico.
Riteniamo che sia (purtroppo) una prassi ormai consolidata quella di alcuni
organisti italiani di parlare di organi come se si trattasse di concetti astratti
(lei stesso mi ha confessato di non aver mai visto né suonato uno dei
nostri organi, malgrado ce ne siano 425 in giro per l'Italia e nel mondo, anche
a due passi da casa sua).
Qui da noi prima di criticare questo o l'altro organo si ha la buona abitudine
di andare a vederlo e soprattutto ascoltarlo o quanto meno di raccogliere tutte
le informazioni possibili al fine di farsene una idea.
Dal tono della sua lettera si evince che lei, non solo non sa neanche di quanti
e quali registri sia dotato l'organo dei SS. Ilario e Taziano, ma ignora pure
la differenza tra un organo elettrico ed uno a trasmissione digitale...
Per sgomberare il campo da ogni sua confusione quello in questione è
UN ORGANO A CANNE e non un elettrofono come paventato! Un organo elettrico vero
(non di quelli in prolungamento con 400 canne e 30 registri finti), con 13 registri
reali e una disposizione fonica che lo rende assolutamente indipendente da qualunque
necessità di suono digitale. Il fatto che sia stato collegato ad una
consolle Rodgers piuttosto che ad una obsoleta consolle elettrica (come ancora
oggi alcuni rinomati organari continuano ad utilizzare senza suscitare tutto
questo scandalo) dovrebbe se non altro far riflettere sulla qualità della
tecnologia da noi impiegata (in esclusiva mondiale). Non è un caso che
nei nostri nuovi organi meccanici impieghiamo anche il titanio della stessa
azienda che lo fornisce alla Ferrari F1. Se ad altri piace considerare lorgano
come uno strumento storicizzato e non ammesso ai linguaggi del futuro, certamente
non condividiamo i loro punti di vista, ma sicuramente li rispettiamo.
Per quanto riguarda l'opportunità di costruire un organo elettrico o
meno, credo che queste siano scelte che non spettano né alle Associazioni
né agli organari. Il cliente esprime la sua volontà e l'organaro
cerca di indirizzarne la scelta al meglio (organo meccanico ovviamente), noi
per circa 30 anni ci siamo riusciti e contiamo di proseguire, ma quanti organi
abbiamo lasciato costruire ad altri organari meno scrupolosi?
Comunque, che dovrebbe fare un organaro capace, in un momento come questo dove,
tranne rare e sperdute isole felici, il mercato italiano è in caduta
libera (checché ne dicano alcuni colleghi onirici, che si affannano a
dipingere un quadretto con fiorellini, tramonti romantici e decine di organi
nuovi meccanici da costruire allanno) e questo mondo organistico è
diventato ormai un salotto per pochi intimi?
Ma che dovrebbe fare di fronte a clienti che vogliono spendere cifre con cui
non si potrebbe costruire che un misero positivo meccanico ad una tastiera,
mentre alla porta ci sono schiere di venditori di elettrofoni che promettono
con spese modiche (60.000 euro o più!) di dotare la
chiesa di un "vero" organo a canne di 60 registri con ben 1200 canne?
Non ritiene, caro Sig. Marzona, che l'essere riusciti ad orientare una Parrocchia
all'acquisto di un organo a canne vere (di lega eccellente), con registri autonomi
(7 registri di 8' , ottave, ripieni reali,ben due ance vere e un Subbasso 16'
al pedale e una cassa espressiva) sia opera meritoria nei confronti dell'organaria
e anche degli organisti stessi? Forse a Pordenone non avrete un nuovo organo
meccanico (non lo avreste avuto in ogni caso) ma almeno potete scegliere di
suonare o non suonare un organo a trasmissione digitale con 13 registri veri
su due tastiere e pedaliera. Vorremmo rivolgere questa domanda a tutti gli organisti
del mondo: Quanti di voi vanno in giro a fare crociate per l'organo meccanico
e allo stesso tempo suonano ai concerti su organi elettrici? Molti, quasi tutti
per l'esattezza! Evidentemente pecunia non olet...
Ma a questo ovviamente si pone rimedio dicendo che si deve pur mangiare e quindi
ci si abbassa a suonare su strumenti di livello non eccelso. Possiamo chiedervi
allora quale è la differenza tra un Organista e un Organaro?
Noi dobbiamo dare da mangiare a ben più di una famiglia, trentacinque
per l'esattezza, e non possiamo più permetterci di combattere, da soli,
una crociata di cui siamo i portabandiera da circa trent'anni. Dalla nostra
azienda non è uscito più un solo organo elettrico nuovo da molto
tempo e il risultato è stato quello di dover vedere la costruzione di
nuovi organi meccanici affidata sempre più a ditte neofite, assemblatori,
enfant prodige, che aggrediscono il mercato svendendo registri come se fossero
i saldi di fine stagione. Strumenti che poi ovviamente non funzionano o, nel
migliore dei casi, sono talmente brutti da far venire la pelle d'oca alla rovescia...
Per non parlare di organari che per superare la crisi di mercato fanno largo
uso di compensati, truciolari camuffati da masselli, canne scadenti su scala
industriale, etc. Cè tanta differenza tra un organo elettrico ed
un bruttissimo organo meccanico economico, magari anche con una
targhetta blasonata?
Mi dice, caro Sig. Marzona, di quali organi meccanici stà parlando? Ma
vive davvero in Italia? Le riviste organarie lei le legge? Dove sono questi
splendidi organi meccanici di cui lei parla? Ma non ne avete le tasche piene
delle copie pedisseque ed anonime di organi francesi, tedeschi, spagnoli, giapponesi,
africani e quant'altro? Ha mai sentito parlare di ispirazione e personalità?
Dove sono gli organi innovativi? In che cosa sono innovativi? Lei ha mai scritto
qualcosa di suo pugno per un organo innovativo?
Tutte queste domande, noi lo sappiamo rimarranno inevase, perché nel
nostro bel paese fare polemica è uno sport nazionale, assumersi le responsabilità
delle proprie parole ed azioni molto meno. Ma una cosa ci terremmo a dirla,
in tutti questi anni abbiamo fatto enormi sacrifici per tenere alta la tradizione
organaria italiana, abbiamo dato impulso ad una fabbrica di canne che esporta
in tutto il mondo, abbiamo portato il nome del nostro paese all'estero senza
farci ridere dietro, anzi, ricevendo elogi da organisti ed organari di fama
mondiale.
La testimonianza del nostro operato è li ad aspettare che anche lei,
Sig. Marzona, un fine settimana prenda la sua macchina e si muova da Pordenone
per andare magari a Senigallia a sentire uno strumento veramente innovativo,
nei concetti, nell'intonazione e nella filosofia costruttiva, oppure, se vuol
fare meno strada, al Tempio Don Bosco. Se preferisce rimanere in pantofole la
consigliamo di andare a Falcade...
Quello che di buono abbiamo fatto (mentre altri si arricchivano alle spalle
del mondo organistico-organario continuando a costruire organi elettrici a valanghe,
mantenendo ovviamente la foglia di fico di qualche organo meccanico), non verrà
certo meno perché abbiamo costruito un organo elettrico nuovo.
Ma delle ditte organarie serie che ne sarà se voi tutti organisti continuerete
a preoccuparvi solo del vostro orticello (insegnare nei conservatori ai futuri
disoccupati?), se non farete niente per ricostruire un vero mondo organistico
e soprattutto superare le "barriere architettoniche" che da decenni
vi impediscono di mettere il naso fuori da casa?
Noi la nostra scelta l'abbiamo fatta tanti anni fa e labbiamo seguita
ciecamente fin qui prendendoci oneri e onori. Quanti altri colleghi, nostri
e suoi, possono dire lo stesso?
La salutiamo cordialmente, nella speranza che lei, una volta visto l'organo
dei SS. Ilario e Taziano, abbia almeno il buon gusto di scrivere altrettante
e-mail e lettere per scusarsi pubblicamente delle sue manchevolezze nei nostri
confronti e nei confronti dei nostri clienti.
Guido, Andrea, Claudio e Barbara Pinchi
PINCHI
Fabbrica Artigiana di Organi
Di seguito l'ulteriore successivo intervento della "Vincenzo Colombo" in replica alla soprastante di Pinchi
Associazione per la Musica Sacra
VINCENZO COLOMBO
Egregi signori Pinchi,
riscontro la Vs. del 15.2 u.s..
Non posso nascondere la sorpresa per i toni esageratamente accesi della stessa,
invero del tutto fuori luogo in quanto la mia del 24.1 non esprimeva alcun giudizio
sulla qualità costruttiva dei Vs. strumenti, ma comunicava solo la disapprovazione
per un indirizzo progettuale che continuo a non condividere, accompagnata dalla
speranza di un ripensamento che ritenevo ancora possibile.
Assieme a tutti gli Associati, condivido infatti l'opinione che vuole ogni organo
un'opera d'arte unica, frutto della sensibilità e della capacità
diretta dell'artefice, dal progetto alle realizzazione manuale e non un prodotto
industriale realizzato in grande serie sulla base dei brevetti di qualche multinazionale
straniera, come nel caso in oggetto.
Al di là di molte considerazioni e dei quesiti rimasti ancora sospesi
(la consolle Rodgers è solo una semplice consolle oppure un vero e proprio
elettrofono che può suonare anche in modo autonomo ed a cui sono collegati
alcuni registri a canne ? E perchè non si cita l'organo storico (meccanico)
presente in chiesa e bisognoso di restauro ?) il punto focale dell'intera vicenda
è se strumenti come quello di Torre di Pordenone possiedono o meno quei
requisiti di artisticità e liturgicità (intesa come rispetto delle
norme vigenti) che oggi si chiedono ad un organo per la Chiesa.
E' ovvio che sul punto non pretendiamo di detenere la Verità assoluta,
ma pensiamo che, per quella crescita del mondo organistico italiano che tutti
desiderano, sia giunto il momento di aprire un ampio e sereno dibattito, senza
falsi pudori.
A tal fine, in occasione dell'inaugurazione dello strumento di Torre, Vi proponiamo
di organizzare, a spese integrali della "Vincenzo Colombo", un Convegno
che tratti dell'argomento con tre relatori scelti da Voi e tre da noi indicati.
Infine, in merito alle numerose considerazioni da Voi disinvoltamente rivolte
nei miei confronti, preferisco risponderVi in via riservata perchè non
intendo in alcun modo alimentare una polemica personale che non ha ragione di
essere. Se lo rierrete opportuno, Vi concedo comunque sin d'ora l'autorizzazione
a diffondere pubblicamente anche tale mia.
Con i più cordiali saluti,
Lorenzo Marzona
Caro lettore, saremo lieti di ricevere la tua opinione in merito presso l'indirizzo di posta elettronica della Associazione Italiana Organisti di Chiesa: infoCHIOCCIOLAorganistiPUNTOit
Altro caso del genere ci è
segnalato dal M° Domenico Tagliente nella Diocesi di Taranto