Perchè improvvisare all'organo?!

Ce lo suggerisce nientemeno che Dante Alighieri nell'incipit della "Monarchia"

 

 

Sembra che tutti gli uomini che sono stati indotti dalla natura superiore ad amare la verità si riconoscano in questo supremo dovere: come si sono arricchiti del lavoro degli antichi, così dovrebbero lavorare essi stessi per i posteri, affinché questi ricevano da loro nuova ricchezza. E' infatti ben lontano dal compiere il proprio dovere chi, informato di questioni sociali, non si preoccupa di recare un contributo allo stato; egli non è “come un albero piantato sulle rive di un corso d'acqua, che dà frutto nella sua stagione ”a è una pericolosa voragine empre inghiotte senza mai restituire ciò che ha inghiottito. Riflettendo spesso a fondo su queste considerazioni, per non essere un giorno rimproverato di aver seppellito il mio talento, desidero non solo ricevere, ma anche dare frutti alla società, e mostrare verità sconosciute agli altri. Infatti quale frutto può dare chi dimostra per la seconda volta un teorema di Euclide? chi tenta di indicare di nuovo la via della felicità indicata da Aristotele? chi torna a difendere la vecchiaia già difesa da Cicerone? Veramente nessuno, ma quell'inutile noia recherebbe soltanto fastidio. [...]

(traduzione di Federico Sanguineti dall'originale in latino; edizioni Garzanti, 1985)






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