articolo tratto dal settimanale cattolico reggiano La Liberta' del 23 settembre 2000

 

Il Vescovo di Reggio Emilia invita a curare la formazione degli animatori musicali della liturgia

 

Nel presentare alle diocesi italiane il Repertorio Nazionale di Canti per la liturgia, pubblicato all'inizio del 2000, la Commissione Episcopale per la Liturgia ricorda, con sano realismo, che neppure il Repertorio "migliore potra' bastare mai da solo a raggiungere il fine per cui lo si usa"(Premesse, 12): e' necessario che il canto sia integrato correttamente nel vivo dell'azione liturgica.

L'Ufficio Liturgico Nazionale, da parte sua, osserva: "Ci si illude soltanto credendo che, fatto il Repertorio, tutto e' risolto; e' puerile pensare che, messo in mano alla gente un libro, subito tutti si mettano a cantare. Sono tanti i fattori che entrano in gioco nell'esecuzione corretta di un canto liturgico, Įlegati alle capacita' degli animatori e dell'assemblea, alla situazione acustica e architettonica locale e ad altre circostanzeČ (cf. ivi). Il canto e' un atto umano complesso, richiede attenzione e preparazione specifica; occorre un buon musicista direttore per dirigere un coro di dilettanti, c'e' bisogno di una buona guida dell'assemblea per guidarla appropriatamente; si ha bisogno di un ottimo organista per svolgere il proprio ministero musicale. Percio', convinciamoci che il Repertorio Nazionale dei Canti sara' un buon sussidio, solo se sara' messo nelle mani di animatori musicali preparati e competenti. E per acquistare tale preparazione non sono per niente sufficienti i fascicoli venduti nelle edicole, che insegnano a suonare le tastiere in tre mesi, o le chitarre in un solo mese: occorre una scuola seria e duratura, dove apprendere il lungo lavoro di artigianato musicale, non ci si improvvisa musicisti in poco tempo e con poca fatica, specialmente quando poi entrano in campo svariate competenze, non solo musicali, ma liturgiche, celebrative, pedagogiche, psicologiche".

Ritengo che queste citazioni costituiscano un opportuno richiamo a valorizzare sempre piu' il servizio che l'Istituto Diocesano di Musica e Liturgia (IDML)(di Reggio Emilia, ndr) offre ormai da diversi anni alla nostra diocesi.

La formazione di animatori musicali della liturgia competenti e disponibili non e'un lusso riservato a poche comunita'; dovrebbe stare a cuore di tutti la celebrazione sempre piu' dignitosa, partecipata e veramente bella della liturgia della Chiesa, in particolare dell'Eucaristia domenicale.

Mentre ringrazio i docenti dell'IDML per il loro prezioso lavoro, invito le parrocchie a preoccuparsi di assicurare un'adeguata formazione di base e permanente a coloro che si impegnano al servizio del canto e della musica nella liturgia, con la certezza che sara' un investimento arricchente: anche il "canto della Chiesa", quando fatto veramente "con arte" v. Salmo 46, ndr), si rivolge al cuore dell'uomo, anche del "lontano" (accadde cosi' a S. Agostino) e gli narra l'amore di Dio "che sorpassa ogni sentimento": Dio conceda a tutte le nostre comunita' di rivivere in ogni liturgia l'esperienza tangibile della bellezza del suo amore.

+Adriano Caprioli (Vescovo della diocesi di Reggio Emilia-Guastalla)


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